In adolescenza ci si confronta con profonde trasformazioni psichiche e fisiche che possono a volte confondere e spaventare.
I ragazzi possono spesso sentirsi schiacciati da un profondo senso di instabilità che si aggiunge ad una condizione carica di cambiamento e trasformazione per sua stessa natura. Una coedizione in cui non ci si sente più bambini ma nemmeno del tutto adulti.
Da un lato si ha a che fare con un corpo che cambia e cresce anche senza che gli sia stato dato un preciso ordine e che spesso si fa fatica a riconoscere, dall'altro si cerca di conquistarsi quell’indipendenza ed affermazione dalle figure di riferimento dell'infanzia.
Si deve fare i conti quindi con il complesso processo di definizione della propria identità.
Per i giovani in questa fase della vita, gli amici ed i compagni divengono le nuove figure di riferimento, anche se si tiene sempre la coda dell’occhio rivolta a quegli adulti da cui si cerca al tempo stesso distanza e spazio ma anche affetto, calore, protezione, comprensione.
È così permeante il desiderio di essere accettati dalle figure su cui si investe emotivamente e di comunicare chi si è, da non lasciare spazio ad altri sentimenti o pensieri.
È una continua ricerca di quella libertà, autonomia, indipendenza che tuttavia deve ancora essere indirizzata e sostenuta per essere messa a frutto.
In tutto questo complesso scenario di cambiamenti interni ed esterni, chi pensa ai genitori?
I familiari possono sentirsi spiazzati, senza strumenti, arrabbiati, incompresi, incapaci di comprendere quelli che solo un attimo prima erano bambini, di cui si riusciva a gestire e comprendere molto di più di ora.
Può sembrare strano, ma ci si accorge di quanto in questi casi sia importante che i genitori inizino a considerare i problemi dei figli come meccanismi di un sistema complesso.
Tale complessità necessita di essere guardata più da vicino e nella sua interezza, facendo forza su tutti i partecipanti della famiglia.
Proprio i genitori possono essere la più grande forza e risorsa di un figlio adolescente, nello stesso modo in cui sono stati, fino solo un attimo prima la più grande forza e risorsa di un figlio bambino.
Il sostengo alla genitorialità nasce con l’obiettivo di aiutare i/il genitore/i in quell’arduo ma altrettanto meraviglioso compito che è il crescere un figlio, senza avere il manuale del bravo genitore.
Il sostegno alla genitorialità è un intervento psicologico rivolto ai genitori che si confrontano con momenti di fragilità familiare e che scelgono di essere i primi ad avviare un processo di cambiamento, che poi coinvolgerà tutto il sistema familiare.
Il modello può essere usato a livello individuale o di gruppo.
Si struttura attraverso una serie di interventi di sostegno psicologico finalizzati ad individuare problematiche specifiche, porre obiettivi, costruire strategie di intervento.
Nel primo colloquio con il/i genitore/e verranno raccolte tutte le informazioni utili alla progettazione di un futuro percorso di sostegno evidenziando le aree di maggiore problematicità e le eventuali condizioni di rischio.
Sulla base di quanto emerso nel primo colloquio di consulenza verranno individuati degli obiettivi verso cui verterà il successivo percorso di sostegno. Nessun obiettivo potrà tuttavia essere posto in essere senza una sincera collaborazione da parte del/dei genitore/i. A lui/loro verrà infatti richiesto di collaborare con il terapeuta e di imparare ad ampliare la visuale sui bisogni emotivi del/dei figli/o.
Il percorso si struttura attraverso 10 incontri a cadenza settimanale della durata di un’ora ciascuno. All’interno di ogni incontro verranno analizzate le situazioni particolarmente critiche e gli eventi salienti.
Durante il percorso potranno essere utilizzati test, in funzione degli obiettivi delineati.
Al termine dei 10 incontri verrà organizzato un ultimo incontro di chiusura e restituzione del percorso intrapreso. All’interno di questo spazio sarà possibile condividere i cambiamenti posti in essere e gli eventuali spunti di riflessione per approfondimenti ulteriori.
Condividere difficoltà, dubbi, preoccupazioni e vissuti in un contesto accogliente ed emotivamente attento aumenta in senso di vicinanza ed allontana i sentimenti di solitudine, smarrimento ed impotenza.
Concedersi la possibilità di delineare uno spazio circoscritto in cui poter pensare a quello che non va, non rende fragili! Al contrario aumenta la possibilità di comprendere e dare senso a quelle circostanze che possono “mettere in scacco”, far sentire impotenti e senza risorse.
Recuperare l’identità genitoriale non significa trasformarsi in genitori perfetti ma imparare ad essere maggiormente consapevoli di quanto e come emozioni, sentimenti e vissuti passino all’interno delle relazioni affettive e possano essere utilizzati come strumenti per aumentare la vicinanza con i propri figli.
Per prenotare un incontro compila il form che trovi nella pagina contatti; le tue risposte ci aiuteranno ad individuare il professionista più adatto alle tue esigenze. Verrai presto ricontattato direttamente dal tuo consulente di riferimento con il quale effettuerai il primo incontro. Successivamente verranno concordati i termini di una eventuale presa in carico.